La nostra esperienza in Caritas a metà del percorso, ci sta mostrando le dure realtà che si celano all’ombra della nostra cittadina di provincia. Nessuno del nostro gruppo, prima che questa sfida cominciasse, avrebbe mai immaginato che a Pesaro ci potesse essere così tanta povertà.
Pesaro ai nostri occhi è sempre stata la città “ricca del mobile e delle imprese”, sentivamo parlare di questa tanto chiacchierata crisi economica senza mai capire a fondo che cosa questa davvero volesse dire. Chi avrebbe mai osato pensare che questa crisi coinvolgesse pure il mio vicino di casa? Un ragazzo italiano poco più che 30enne con alle spalle una moglie e 2 figlie e che, perduta la sua occupazione in fabbrica, si è ritrovato senza i soldi necessari per tirare avanti, pagare l’affitto di casa, le spese, gli alimenti per la sua giovane famiglia. La crisi non riguarda solo gli stranieri, la crisi economica ha colpito in particolar modo i giovani, noi giovani italiani: neolaureati, cassaintegrati o appartenenti all’esercito del precariato.
Sembrano mancare prospettive per il futuro: i giovani sono costretti a uscir fuori dall’Italia in cerca di fortuna, l’articolo 18 viene costantemente messo in discussione, il lavoro non esiste più. Così anche al centro di ascolto ogni giorno stiliamo liste di disperati che si rivolgono a noi alla ricerca di un occupazione; la maggior parte sono donne di professione assistenti familiari. Questa nostra esperienza ci ha mostrato crudamente le difficoltà di cui tutti parlano, al di là dei freddi numeri che compaiono sui giornali o le statistiche.
Questa importante esperienza di Servizio Civile, ha aperto in noi quesiti che ci inducono a porci in atteggiamento critico verso il nostro futuro.
Giacomo Felici, Laura Cesarini, Marco Cesarini, Francesco Secchi, Tommaso Secondini
1 Comment
marco
Ciao. complimenti ai ragazzi per lavoro svolto presso caritas di pesaro.